Cos’è un Conversation Designer

Quando nasce una nuova professione, è normale che ci sia confusione sulla job description. Il Conversation Designer non fa eccezione, e anche se in Italia è una figura quasi sconosciuta, nulla fa pensare che non accadrà lo stesso che accade a livello internazionale, dove Conversation Designer può voler dire dieci cose diverse a dieci persone diverse.

A volte si chiede a uno scrittore di saper programmare e a un programmatore di scrivere un dialogo fluido, .
La mancanza di uno standard nel settore non aiuta, quindi da una parte , dall’altra i professionisti non sanno più se devono prendere .

Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza partendo da Google, che nelle sue Design Guidelines, dà un’ottima definizione:

Il ruolo di un conversation designer è come quello di un architetto, che mappa quello che gli utenti possono fare in uno spazio, considerando sia le esigenze dell’utente che i vincoli tecnologici. Cura la conversazione, definendo il flusso e la sua logica sottostante in specifiche di progetto dettagliate che rappresentano l’esperienza utente completa. Collabora con stakeholder e sviluppatori per iterare i progetti e dare vita all’esperienza.

Tra le più rinomate organizzazioni impegnate nella standardizzazione del conversation design merita una menzione The Conversation Design Institute. La loro definizione di conversation design è:

Il conversation design è la pratica di rendere gli assistenti AI più utili e naturali nella loro interazione con gli esseri umani. E’ una disciplina che coniuga comprensione della tecnologia, della psicologia e del linguaggio, per creare esperienze con chatbot e assistenti vocali “human-centric”

Ci sono molte altre definizioni per questa che sta diventano una professione molto richiesta, e anche io ho la mia:

Un conversation designer è un interprete che facilita la comunicazione tra esseri umani e macchine.

So che questa definizione è fortemente ispirata dalla mia formazione linguistica e il mio background di traduttrice, che mi fa vedere. Quando mi sono avvicinata al conversation design, ho inevitabilmente visto dei 
Invece di tradurre l’inglese a una persona italiana, e viceversa l’italiano a una persona di madrelingua inglese, per , in questo caso traduciamo il “computerese” in linguaggio umano e viceversa.

In altre parole, un conversation designer rende l’interazione tra esseri umani e macchine il più agevole e piacevole possibile.

Quali sono le skill di un Conversation Designer?

Photo by Peggy Anke on Unsplash

Un conversation designer è una sorta di giocoliere, che si destreggia abilmente tra , scrittura e design 

Se pur sembra assurdo pensare che una sola persona possa occuparsi di tutto questo, è vero che le aziende sembrano avere aspettative irrealistiche, per cui non è strano leggere annunci di lavoro in cui si ricerca uno  che sia anche uno , che conosca , abbia , conosca 3 diversi , un paio di per l’addestramento di AI, e che magari abbia un dottorato in Medicina perché il progetto che si deve sviluppare è nel settore sanitario!

Ecco alcuni dei requisiti che ho letto in annunci di lavoro in cui si ricerca un conversation designer (letti in inglese, a livello internazionale, prevalentemente USA):

  •  o campo simile
  • Laurea in 
  • Conoscenza 
  • Conoscenza strumenti di monitoraggio
  • Familiarità con 
  • Esperienza con piattaforme di 
  • Eccellenti  orale e scritta
  • Vasta 
  • Persona estremamente logica
  • Competenza nella creazione, realizzazione e analisi di 
  • Capacità di creare prototipi interattivi
  • Scrittura tecnica e progettazione della comunicazione
  • QA / Test di regressione
  • Ottima conoscenza di una o più lingue straniere
  • Ottime capacità di comunicazione
  • Grande familiarità da consumatore di tecnologia conversazionale.

L’elenco non si esaurisce qui, a riprova che ai conversation designer sono richieste molteplici competenze e che spesso Spesso, come già accennato, non cercano un Conversation Designer, quindi vediamo che possono creare confusione.

Copywriter conversazionale

Photo by Nick Morrison on Unsplash

Questo è probabilmente il ruolo più creativo, di solito gli scrittori (copywriter, scrittori tecnici, sceneggiatori, scrittori UX, ecc.) passano al

Da un copywriter conversazionale non ci si dovrebbe aspettare che conosca Python, Dialogflow o Rasa, strumenti che invece dovrebbe conoscere il Conversation Designer e soprattutto l’AI trainer (persona responsabile dell’addestramento di intelligenza artificiale).

AI Trainer

Questo è un profilo sicuramente più tecnico, vive tra i dati e si occupa di . Si districa tra intentientitàannotazionimodelli di addestramento. Questa attività è fondamentale per lo sviluppo e il successo a lungo termine di un agente virtuale.

(Chat) Bot Manager / (Chat) bot Project Manager

Il Bot Manager è la persona che è responsabile dei progetti di chatbot e voicebot e 
Garantisce un buon rapporto con i clienti, la consegna tempestiva dei progetti e trasferisce le specifiche al team tecnico.
Quindi fondamentalmente un e può assicurarsi che i bot compiano la loro funzione e le persone siano soddisfatte.

Altre definizioni e conclusioni

Alcune altre definizioni sono . E poi ci sono i ruoli specifici levati esclusivamente ai progetti vocali, come  e 

Sono sicura che l’elenco continuerà a espandersi con nuove professioni e nuovi ruoli legati al , per cui occorre aggiornarsi sempre ed essere pronti al cambiamento.

Nelle grandi aziende con grandi budget, ha sicuramente senso avere  e , uniti in un team con l’obiettivo di creare un’eccellente esperienza utente.

Il mio suggerimento agli : non farti spaventare o sopraffare da job description irrealistiche. Se pensi di avere una buona parte dei requisiti richiesti, vai avanti e invia comunque la tua candidatura! Forse hai il 60% dei requisiti, ma potrebbe bastare per ottenere un colloquio e chissà che poi non ti riveli essere la persona giusta per il lavoro!

Il mio consiglio alle aziende: se non riesci a determinare quale sia il ruolo che stai cercando, assumi , per chiarirti le idee, invece di cercare il famoso unicorno viola.

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